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Pubblicato: 05 Novembre 2019

Sul caso della mamma di Vasto che denuncia presunte inefficienze da parte
della Asl Lanciano Vasto Chieti nell'assicurare le necessarie cure al
figlio affetto da autismo, si rende necessario fare chiarezza, per rispetto
della verità dei fatti oltre che delle persone coinvolte.
Il 13 settembre scorso, com'è noto, è stata emessa un'ordinanza con la
quale veniva ordinato alla Asl di prendere in carico il minore «avvalendosi
di strutture specializzate in un centro autorizzato vicino alla residenza
del paziente, ovverosia Vasto, con interventi riconosciuti dalle Linee
guida nazionali per l'autismo e di seguire trattamenti fino a quando sarà
considerato necessario e utile per la salute del paziente».
A seguito di tale provvedimento, la Asl, accertato che l'unica struttura
accreditata per il trattamento riabilitativo dei disturbi dello spettro
autistico nella Regione Abruzzo è "Il Cireneo" Onlus di Vasto, il 25
settembre ha comunicato alla suddetta struttura e alla famiglia la presa
d'atto dell'ordinanza e i relativi adempimenti. Una settimana più tardi, il
30 settembre, Il Cireneo ha comunicato alla Asl e alla famiglia, tramite
lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, di avere predisposto la presa
in carico del bambino, ma da parte dei genitori non c'è stato alcun
riscontro.
Da ultimo, il 9 ottobre la stessa Onlus ha informato formalmente sia la
Direzione Asl che il Tribunale di non aver dato corso alla presa in carico
del minore perché i genitori, che esercitano la patria potestà sul piccolo,
non si sono mai presentati presso la struttura né hanno fatto pervenire
alcuna comunicazione.
Da parte dell'Azienda, dunque, sono state poste in essere tutte le azioni
finalizzate a dare esecuzione al provvedimento giudiziario e assicurare al
bambino assistenza adeguata, secondo quanto previsto dalle Linee guida
nazionali che stabiliscono setting assistenziali precisi per i diversi
bisogni di salute in strutture accreditate.