Cronaca

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TERAMO: RAPINATO E LICENZIATO

- Rapinato durante il servizio e poco dopo licenziato. È accaduto a un 40enne teramano, dipendente di una ditta che si occupa di gestione degli apparecchi che consentono vincite in denaro, vittima nel febbraio 2024 di un colpo a mano armata mentre trasportava con il furgone aziendale l'incasso prelevato dalle slot machine: circa 15mila euro. Un episodio che si è consumato in pieno giorno lungo la strada di Coste Lanciano, e che è costato il posto di lavoro al giovane operaio. Infatti la ditta per la quale lavorava da 7 anni, a distanza di qualche settimana dalla rapina, ha deciso di licenziarlo per giusta causa perché non avrebbe rispettato le direttive aziendali relative a modi e termini di trasporto del denaro.

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TERAMO: ASSENTEISMO

- Figurava ufficialmente al lavoro mentre si trovava ufficiosamente altrove dopo che la Asl, mesi prima, gli aveva anche rinnovato, alla scadenza dell’incarico, il contratto a termine per i risultati raggiunti. A timbrare al suo posto il cartellino ci pensava un amico compiacente che quando lui era assente passava il badge che gli aveva affidato. Un sistema collaudato da chissà quanto tempo, saltato dopo una segnalazione arrivata ai carabinieri di Teramo che solo in questo modo sono riusciti a stanare i due furbetti, entrambi adesso indagati in concorso per truffa ai danni della Asl. A finire nel registro degli indagati M.F., 42 anni, dirigente medico della Asl, ed E.A. 65 anni, dipendente di una ditta esterna che fornisce servizi informatici alla stessa azienda sanitaria.

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SULMONA: AGGREDITO DIRETTORE CARCERE

- Paura nella casa circondariale di Sulmona, dove si è registrata un'aggressione fisica, con minacce, da parte di un detenuto ai danni del direttore dell'istituto penitenziario. E così, ancora una volta, si ripropone il tema della sicurezza in carcere. La misura, ormai, è colma: il personale - non può continuamente essere esposto a rischi per la propria incolumità psico-fisica, per cui occorrono primi interventi in aderenza alle normative vigenti, ovverosia il trasferimento di detenuti che si rendono autori di gravi eventi critici.