-
Visite: 157
-
Pubblicato: 15 Novembre 2019

La Cia Agricoltori Italiani Chieti - Pescara esprime
forte preoccupazione per l'ipotesi di realizzazione di un impianto per la
produzione di biometano in uno dei territori, quello di Loreto Aprutino,
tradizionalmente vocati a una agricoltura di assoluta qualità.
La necessità di salvaguardare la produzione di latte e carne di qualità, di
fagiolo tondino del Tavo, ortofrutta e altri beni alimentari a grande
vocazione identitaria quali olio e vino, unita al mantenimento di un
paesaggio agrario che da tali colture è fortemente caratterizzato, ci
portano ad assumere una posizione di netta contrarietà rispetto all'ipotesi
di realizzazione dell'impianto.
Siamo ben consapevoli che i problemi posti dal cambiamento climatico
rappresentano la più importante sfida globale del nostro tempo, così come
affermato dal 97% degli scienziati e dalle più importanti assise
internazionali.
Su questo c'è ormai grande consapevolezza dell'opinione pubblica, e il
drammatico quotidiano susseguirsi di vittime e danni per eventi atmosferici
estremi sono lì a ricordarcelo.
Noi agricoltori sappiamo bene quanto siano diventati pesanti gli scompensi
delle fasi vegetative delle colture, la difficoltà di effettuare
lavorazioni, la diffusione di patologie anche per via di agenti nuovi e
altamente impattanti perché senza antagonisti naturali locali.
Sappiamo quanto sia fondamentale intervenire subito con drastici interventi
di mitigazione per ridurre le emissioni e mantenere l'aumento medio delle
temperature a non più di 1,5 gradi rispetto al livello preindustriale, e
non disconosciamo il contributo che in questa direzione anche la produzione
di biometano può dare.
Ma esprimere dissenso per l'impianto di cui si parla non è un atto di
egoismo: è, al contrario, un atto di consapevolezza di un sistema agricolo,
quello che opera sul territorio loretese.
Consapevolezza del fatto che si producono cibo ed alimenti di qualità,
legati a pratiche produttive tradizionali e scarsamente impattanti con
marchi, anche a denominazione, che concorrono a portare l'immagine
dell'agroalimentare abruzzese ben oltre i confini regionali e nazionali.
Siamo certi che chi di dovere converrà sull'opportunità di evitare un
intervento che, per impostazione e dimensioni, avrebbe un impatto
destabilizzante per un territorio vocato all'eccellenza come quello di
Loreto Aprutino.