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pescina comune rep 10Pescina: raccolti oltre 1000€ per Ramona Taglieri

Sabato scorso si è tenuto presso lo stadio A. Barbati di Pescina un incontro di calcio di beneficenza per Ramona Taglieri e Rosamari Lupi, originarie di Pescina ed entrambe recentemente coinvolte in un grave incidente domestico. Le squadre, prevalentemente miste ma composte in larga misura da una parte dai membri dell’Amministrazione Comunale, dall’altra dai rappresentanti delle associazioni e cittadini locali, si sono affrontate nonostante il freddo e la Tramontana sferzante in un incontro vivace e corretto, all’insegna della solidarietà. L’evento, fortemente voluto dall’Assessore alle Politiche Sociali Luigi Soricone, ha riscosso un notevole successo, e la generosità dei cittadini di Pescina ha permesso di raccogliere una cifra superiore ai 1000 €, che è stata interamente devoluta alle due giovani.

Per la cronaca, il risultato finale è stato di 3 a 1 per la compagine composta da rappresentanti delle associazioni e giovani.

 

wwfASSOCIAZIONI: LA META’ DEI PARCHI NAZIONALI LASCIATI ALLO SBANDO

INTERVENGA SUBITO IL MINISTRO GALLETTI PER SUPERARE L’IMPASSE

Lettera firmata da CAI, CTS,  Italia Nostra, Legambiente, LIPU, Mountain Wilderness, ProNatura, Touring Club Italiano, WWF

C’è un deficit di governance nei parchi nazionali che deve vedere un’azione immediata del Ministero dell’Ambiente. Nove associazioni ambientaliste scrivono al Ministro Gian Luca Galletti chiedendo che venga garantita la piena funzionalità  degli enti parco e obiettivi comuni per lo svolgimento armonico e coordinato su tutto il territorio nazionale delle azioni a tutela della biodiversità. Gli ambientalisti denunciano che metà dei parchi nazionali (12 su 24) è in condizione precaria. Richiedono un intervento deciso a cominciare dai tre più esposti del Mezzogiorno, ora commissariati,  che costituiscono un presidio di legalità sul territorio (Vesuvio, Cilento e Sila),  a cui si aggiungono ben nove parchi nazionali che non sono a regime (tre sono senza presidenti,  sei senza consigli direttivi, cinque senza direttori), mentre per il parco storico dello Stelvio (istituito 80 anni fa)  si è deciso di degradarlo e tripartirlo tra le Province autonome di Trento e Bolzano e la Regione Lombardia.

Molto documentata la denuncia delle associazioni che entrando nello specifico ricordano al Ministro dell’Ambiente Galletti che:

  • i parchi nazionali del Cilento, del Vesuvio e della Sila sono da quasi due anni commissariati e privi di una guida autorevole e legittimata dal sostegno di un Consiglio direttivo inesistente al momento:
  • i parchi nazionali della Val Grande, Dolomiti Bellunesi e Gran Sasso sono senza un presidente, ma retti dai vicepresidenti espressione delle comunità locali;
  • i parchi nazionali di Cilento, Vesuvio, Sila, Pollino,  Alta Murgia e Cinque Terre mancano di consigli direttivi;
  • i parchi nazionali della Majella, l’Alta Murgia, Circeo, Pollino e il Gargano non hanno i direttori, ma sono retti da “facenti funzione” senza i titoli previsti dalla legge.

Le Associazioni chiedono al Ministero dell’Ambiente di:

1.  mettere tutti gli Enti parco nelle condizioni di poter operare a pieno campo sulla base degli strumenti di pianificazione e di programmazione che hanno a disposizione in un rapporto proficuo con il territorio e la cittadinanza;

2.  procedere alla nomine dei presidenti nominando figure di alto profilo che soddisfino il criterio della competenza e vengano al più presto sanate le situazioni di affidamento a direttori “facenti funzione”, senza i titoli stabiliti dalla legge:

3.  indicare obiettivi omogenei di tutela della biodiversità validi per i parchi nazionali su tutto il territorio, come già previsto peraltro nelle due Circolari Ministeriali del 28 dicembre 2012 e 21 ottobre 2013, in attuazione della Strategia Nazionale della Biodiversità, e che siano  promosse azioni nazionali strategiche afferenti tra l’altro, ad esempio, alla Convenzione Europea del Paesaggio e alla Carta Europea Turismo Sostenibile.

Roma, 2 novembre 2015

Una grossa penalizzazione per i contribuenti che, da oggi in poi, chiederanno a Equitalia la dilazione del pagamento delle cartelle esattoriali: ci era che, con le ultime modifiche alla disciplina sulle rateazione dei debiti con Equitalia, entrate in vigore lo scorso 22 ottobre, le misure cautelari come fermo auto e ipoteca sulla casa, eventualmente già iscritte sui beni del debitore, non vengono più cancellate. Questo significa che, se il contribuente non avrà prima pagato tutto il debito fino all’ultima rata, non gli sarà più possibile porre in circolazione il mezzo o vendere la casa (invero, da un punto di vista giuridico, la vendita resta pur sempre possibile nonostante l’ipoteca, ma il valore del bene ne risulta fortemente deprezzato).

(Da: "Virgilio - Finanza.)