Cronaca

acqua non potabile

AVEZZANO: ORDINANZA

- Il Sindaco della Città di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, ha firmato questo pomeriggio l’ordinanza che, in via esclusivamente cautelativa, dispone
il divieto d’utilizzo dell’acqua per scopi potabili e per il consumo umano (se non previa bollitura) per le frazioni di Antrosano (comprese Via Ada Negri e Via Romana), di San Pelino zona nord – esclusa la zona sottostante la Tiburtina ed esclusa Via Romana – di San Pelino Vecchio e per la zona di Macerino Vecchio, compreso Pinguino Village e Via Massa D’Albe, fino a Via G. Nanni inclusa. È coinvolta dal divieto contenuto nell’ordinanza, anche una zona di Avezzano capoluogo, ovvero Via E. De Nicola, fino alla Palestra “Five Zone” (escluso l’Ospedale).

aeroporto pescara

PESCARA: RISCHIO STANGATA X SAGA

- Uno scalo aeroportuale quello d’Abruzzo, non solo alle prese sul calo del numero dei passeggeri, ma ora anche sui denari che, prelevati dagli stessi
passeggeri al momento di imbarcarsi, non sarebbero stati riversati dal concessionario nelle casse del Ministero di Economia e Finanza (Mef). Alla luce
del mezzo milione di passeggeri annuo (almeno), la Saga - dall’agosto 1997 gestore dell’aeroporto di Pescara - rischia una pesante tegola finanziaria
se il ricorso presentato dalla Procura regionale contabile dell’Aquila verrà accolto dal giudice contabile: si chiede infatti il pagamento alle casse
del Mef, di 2 euro a passeggero imbarcato nell’arco temporale che va dal 2004 al 2023. Si tratta nello specifico dell’addizionale comunale sui diritti
di imbarco passeggeri che, a giudizio della Procura regionale contabile, non è mai stata versata in quanto mai contabilizzata dal concessionario dello
scalo; quest’ultimo, per tutta risposta, è fermamente convinto di essere sollevato da tale incombenza in quanto il servizio prestato non riveste il
ruolo di agente contabile e che dall’Enac (ente per l’aviazione civile) non ha mai ricevuto alcuna direttiva in tal senso.

teramo tribunale

TERAMO: RIPARTE PROCESSO

- Sembra essere ripartito il processo arenato al gastroenterologo 57enne dell’ospedale Mazzini di Teramo, Gaetano Marchetti,e all’ingegnere informatico
di Capistrello, Raffaele Bisegna, entrambi rinviati a giudizio ad ottobre del 2019. Il medico, secondo l’accusa, in regime di libera professione
intramoenia avrebbe truffato una serie di pazienti facendo loro pagare tariffe più alte rispetto a quelle previste dalla Asl inserendo sulla ricevuta
dei codici per esami non eseguiti.I fatti contestati vanno dal 2015 al 2017. Complessivamente si contestano 135 prestazioni erogate nei tre anni,
svolte sia «nei giorni autorizzati per l’attività di intramoenia», sia «al di fuori dei giorni autorizzati» «ma senza effettuare la corretta
timbratura» si legge nel capo d’imputazione.