Cronaca

canistro santa croce

"Il bando che sta per uscire non sarà giuridicamente perfetto, e non potrebbe mai esserlo a causa delle molteplici e contrapposte esigenze che lo costringono, ma si deve dar atto alla Regione che ha cercato di farlo e, questa volta, diversamente che un anno fa, mediante un metodo democratico".

A dirlo, testualmente, l'avvocato del Comune di Canistro, che entra nel merito del bando della concessione delle sorgenti Sponga, a lungo atteso.

Come confermato dal patron Camillo Colella, nell’ultimo incontro di venerdi con i sindacati, non ci sarà la revoca della procedura di mobilità, e questo significherà il licenziamento di tutti e 75 lavoratori a fine novembre, causa cessazione della produzione, una volta esaurite le scorte. Poi per loro ci saranno due anni al massimo di mobilità retribuita.

L’amministrazione, ha assicurato il vice presidente con delega alle Crisi industriali e Attività produttive, Giovanni Lolli, emanerà un nuovo bando, ora che è di nuovo proprietaria della sorgente.

canistroquattro

È passato un anno dal violento nubifragio che il 14 e 15 ottobre 2015 ha colpito Canistro, Capistrello, Tagliacozzo, Civitella Roveto e altri comuni della Marsica, in provincia dell'Aquila, provocando due vittime, alcuni feriti e danni ad edifici, viabilità e attività commerciali per milioni di euro.

I massi trasportati dalla corrente sono ancora nel fiume, come pure fango e detriti depositati sul fondo. Insomma, il pericolo resta tal quale. Tanto che, lo scorso agosto, un gruppo di residenti ha presentato un esposto alla procura della Repubblica, denunciando che nulla è stato fatto per mettere in sicurezza torrenti e fossi. La magistratura di Avezzano ha aperto un’inchiesta contro ignoti.

Eppure, con grande rabbia del sindaci, ancora non vengono erogati dalla Regione nemmeno i 500 mila euro necessari per far fronte alle spese dell’emergenza, che pure sono stati messi a bilancio nella legge finanziaria regionale approvata a fine dicembre 2015. A quanto pare, perché la Giunta ancora non approva i criteri di ripartizione tra ciascun Comune, in base alla quantificazione dei danni.

municipio az 3

L'edilizia si blocca e lascia spesso solo gli scheletri dei palazzi non più ultimati; anche una "quasi abitazione" in via del Sambuco, ad Avezzano, edificata, ripetiamo meno che parzialmente, è divenuta dimora fissa di extra comunitari senza servizi, ne' rete idrica né fognaria, quindi in condizioni di sporcizia e disagi vari, probabilmente persone non in regola con permessi di soggiorno.

Ogni qualvolta che le forze dell'ordine hanno provato ad allontanarli da quella logora situazione abitativa, gli stranieri se ne sono andati e sono sempre rientrati. Ma come si può proteggere l'ingresso al "quasi palazzo"? E la dignità umana di questi stranieri e di noi tutti?