Politica

vasto ospedale

Chiusura da parte dei NAS delle sale cucina dell’Ospedale San Pio Di Vasto, disposta in ragione della non rispondenza dei locali agli standard igienico-sanitari imposti dalla legge. “Nelle ore successive alla notizia il Direttore della ASL Lanciano Vasto Chieti Thomas Schael aveva quantificato in 500 mila euro l’importo necessario per mettere a norma la struttura – afferma il Consigliere regionale Pietro Smargiassi - facendo al contempo affidamento sulla collaborazione del Sindaco di Vasto per individuare locali alternativi, garantendo quantomeno il numero minimo di pasti giornalieri quali minestrine e primi piatti.
Una situazione emergenziale creata dalla chiusura dei locali cucina da parte dei NAS, che rappresenta la naturale conseguenza dell’erronea decisione di esternalizzare i servizi mensa. Già nel settembre dello scorso anno, nel corso di una visita ispettiva – spiega ancora Smargiassi - ebbi modo di sottolineare le mie perplessità riguardo la prassi di esternalizzare i servizi, tra cui proprio quello della mensa, nell’Ospedale San Pio. Trovai una cucina, seppur datata, tenuta in perfetto stato dal personale preposto, almeno per quanto atteneva ai fuochi, alle celle frigorifere, le stoviglie etc. Evidentemente però - incalza il Consigliere - la buona volontà del personale preposto non è bastata ed ora si cerca come al solito di porre rimedio a situazioni che si trascinano da anni e che sono aggravate da un sottoutilizzo delle strutture, visto che gran parte dei pasti sono garantiti da società esterna. La stima effettuata da Schael in 500 mila euro dei costi per gli interventi sulla cucina, rappresentano il frutto del totale abbandono e disinteresse che la politica locale e regionale hanno rivolto, negli anni, al presidio ospedaliero di Vasto. Sono curioso adesso di vedere la soluzione “tampone” che verrà assunta ed i costi, a carico dell’intera comunità, in termini di canoni locatizi per prendere una struttura alternativa. Mi interrogo soprattutto sull’utilità di sistemare la cucina quando si continua ad avere un servizio di mensa esternalizzato. Auspico - conclude - che quanto accaduto possa servire ad aprire un serio confronto sulle numerose carenze del San Pio di Vasto, da troppi anni ormai dimenticato dalle diverse maggioranze che si sono alternate nel Governo Regionale. Credo che servano riflessioni ed interventi strutturati e non a “tampone”. Se veramente c’è la volontà di riaprire la cucina dell’Ospedale, ad esempio, si ragioni anche sull’utilità di esternalizzare il servizio mensa: Vasto ed il suo Ospedale meritano interventi per l’adeguamento della cucina su cui investire anche il doppio delle somme indicate dal Direttore, purché gli stessi siano inseriti in un quadro di potenziamento dei servizi offerti. I vastesi sono stanchi delle pezze a colori messe per tappare i buchi del San Pio”.

guardiagrele

Il PD che ricandida Dal Pozzo a larghissima maggioranza non corrisponde a verità.
E mentre il segretario di circolo si affanna a ripeterlo come un disco rotto, c’è quel pezzo di partito, fatto di iscritti e simpatizzanti che guarda ad un “campo largo” del centrosinistra guardiese senza personalismi che tengano e che raccoglie sempre più adesioni.
Dopo Europa Verde, alcuni sostenitori di Italia Viva ed altri esponenti del centro sinistra guardiese, registriamo con piacere la medesima volontà espressa nell'ultimo comunicato del Partito Socialista.

A tutti, senza nomi imposti, abbiamo precisato che la nostra priorità è costruire un "nuovo laboratorio politico" ed un nuovo programma condiviso per il bene della città e, alla fine il candidato, lo sceglieremo insieme col metodo più aperto, inclusivo e democratico che il nostro Statuto ci mette a disposizione: le elezioni primarie.

Non abbiamo più nessuna voglia di raccontare ai nostri elettori che questa è la migliore delle amministrazioni possibili soltanto perché, non ricandidare Dal Pozzo, equivarrebbe ad una ammissione di fallimento. Questo, per noi, è il momento di praticare una sincera autocritica su cosa si è fatto e cosa non si è fatto in questi anni ma, soprattutto, su cosa si deve fare per il futuro della città.

Il nuovo Partito Democratico deve lavorare anche qui a Guardiagrele per costruire una coalizione progressista, democratica, civica ed ecologista che sia la più ampia possibile, e rilanciare la sfida alla destra guardiese che appare priva di un qualsiasi progetto per il futuro ed incapace di rinnovarsi nella sua classe dirigente.

Nevio SALOMONE, Inka ZULLI e Gianna DI CRESCENZO, membri della Direzione regionale del PD Abruzzo.