Cronaca

polizia postale

ABRUZZO: LA TRUFFA CORRE SUL WEB

- La promessa finale è sempre la stessa: soldi facili, veloci, che puoi guadagnare da casa, e soprattutto utilizzando smartphone o computer.
La nuova truffa che da qualche tempo ha iniziato a girare su Whatsapp è arrivata anche sui telefoni dei pescaresi, con tre varianti: quella del
"gruppo fortunato" quella, ancora più fresca dell'amministratore di un fantomatico "progetto instagram" e poi la più radicata, che circola da un
paio di mesi, del "dipartimento delle risorse umane di Tik Tok". Provenienza numeri di telefono rigorosamente estera, a volte anche da paesi
inconsueti, tipo il Tagikistan. A spedire un nome qualsiasi ovviamente senza altre generalità. Il messaggio è inoltrato e l'originale
arriva da Sara Lily, apparentemente manager o qualcosa di simile. L'idea è ovviamente che tu non ti chieda neanche minimamente come hanno fatto a
pensare a te dall'altra parte del mondo. E soprattutto perché il testo è tutto in italiano. E suona così: "Ciao a tutti, sono il direttore generale
del progetto Instagram. Attualmente sto assumendo un team part time per lavorare da casa. Non sono richieste ore di lavoro e il pagamento è
immediato. Paga giornaliera: fino a 800 euro. I nuovi arrivati ricevono 5 euro immediatamente. Se sei interessato, per favore aggiungi una richiesta
di servizio clienti online su whatsapp cliccando sul pulsante sottostante". Il pulsante è un "messaggia l'azienda". Fai clic e la truffa si mette
in moto.

l aquila ospedale

L'AQUILA: 6 MEDICI INDAGATI

- Varca la porta del Pronto soccorso dell’ospedale dell’Aquila, per capire il perchè di quella improvvisa perdita di equilibrio che lo aveva fatto
cadere ma muore a causa di uno “choc settico irreversibile per disseminazione setticemica in fascite necrotizzante dell'arto superiore sinistro”,
dovuto a quanto pare da una infezione della cannula nel corso delle analisi del sangue. Recentemente il Gip del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi,
all’esito dell’udienza riguardante la richiesta di archiviazione del Pm Guido Cocco, sul presunto caso di malasanità, alla quale si sono opposti i
familiari della vittima, con un’ordinanza ha disposto l’imputazione coattiva per 6 medici in servizio nel reparto di Neurologia dell’ospedale,
accusati di omicidio colposo in concorso, ovvero di presunta «responsabilità colposa per la morte o lesioni personali in ambito sanitario».
Si tratta di D.C., T.R., L.E., R.T., P.S. e F.P. La vicenda ruota attorno alla morte di Calvino Meco di 74 anni di Filetto, il quale fin dall’inizio
aveva lamentato fastidi e poi dolori al braccio una volta inserita la cannula. Di qui l’insorgenza di una infezione che con il passare del tempo è
diventata sempre più importante e curata a quanto pare con una pomata. Problemi rimasti irrisolti che hanno trascinato l’anziano ma coriaceo e
grande sportivo alla morte.

castel di sangro

CASTEL DI SANGRO: E'CACCIA A PRESUNTO MOLESTATORE DI MINORI

- È caccia al presunto molestatore di bambini. I carabinieri della compagnia di Castel di Sangro sono impegnati in un’attività investigativa, volta
a rintracciare un presunto adescatore di minori. L'uomo, descritto come di mezza età, dall'aspetto distinto e sempre accompagnato da una donna
anziana, sarebbe stato visto aggirarsi in diverse località, tra cui Castel di Sangro e Roccaraso, a bordo di una piccola utilitaria nera. Dalle
prime ricostruzioni, sembra che agisca in modo subdolo e calcolato, scegliendo accuratamente i luoghi e i momenti in cui intervenire. L'uomo si
aggirerebbe in parchi, piazze e zone di aggregazione. Il suo metodo di avvicinamento sembra essere quello di presentarsi come una figura amichevole
e rassicurante, chiedendo informazioni. Un altro elemento che emerge dalle testimonianze è la rapidità con cui si allontana quando si accorge di
essere osservato.