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- Pubblicato: 02 Marzo 2020
Questa mattina, 2 marzo, è stata presentata la squadra che supporterà la Provincia, segnatamente gli uffici tecnici, nella gestione delle procedure per l’appalto e la realizzazione del nuovo Ponte di Castelnuovo.
Si tratta dell’abruzzese Pierluigi Caputi, supporto esterno al RUP (responsabile unico di procedimento) e del padovano Enzo Siviero collaudatore del ponte. Ambedue ingegneri con un autorevole curriculum e un’ampia esperienza professionale.
Il professor Siviero , è Rettore della ECampus, già ordinario di Tecnica delle Costruzioni e docente di Ponti alla Scuola di Architettura di Venezia. Fra le altre cose è stato collaudatore del Ponte sul Mare e progettista del Ponte ciclopedonale Flaviano a Pescara. Il suo lavoro didattico e di ricerca, incentrato sul tema del ponte, ha promosso un approccio progettuale che contempli sapienza costruttiva e ricerca estetico-formale. Come progettista è attivo sia in Italia che all'estero, distinguendosi per la realizzazione di numerosi ponti e viadotti, per i quali ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti.
Pierluigi Caputi, già Direttore di dipartimento in diversi settori per la Regione Abruzzo e Direttore generale del Comune di Pescara, vanta una significativa esperienza tecnico/amministrativa; ha al suo attivo numerose pubblicazioni in ambito nazionale ed europeo, ed stato, fra le altre cose, Commissario straordinario di diversi organismi pubblici.
Il consigliere delegato alla viabilità, Lanfranco Cardinale - che in questi mesi ha ricostruito la documentazione del Ponte in base alla quale è stata richiesta ed ottenuta una nuova proroga dalla Regione Abruzzo - ha sottolineato la ferma volontà dell’ente di recuperare il tempo perduto per un’opera considerata “assolutamente strategica” da realizzare “in stretta osservanza del cronoprogramma che questa amministrazione, negli ultimi mesi del 2019, ha ridefinito con la Regione Abruzzo”. Da cronoprogramma l’opera deve essere conclusa a gennaio del 2021. La qualità e l’autorevolezza della squadra, ha detto Cardinale, costituisce una garanzia nella supervisione delle procedure considerato che: “proprio sulla gestione delle procedure l’opera si è arenata. Oggi non ce lo possiamo più permettere” .