Cronaca

carabinieri quattro

TIONE DEGLI ABRUZZI: ARMI E MUNIZIONI IN CASA, ARRESTATO 55ENNE

– Nascondeva in casa una pistola calibro 7e65 con matricola abrasa, diverso munizionamento ed altro materiale illecito: rinvenuto e sequestrato il
munizionamento adatto all’utilizzo dell’arma stessa, nonché un numero considerevole di cartucce e armi di cui è vietata la detenzione e il porto, tra le
quali coltelli, pugnali, roncole, sfollagente, alcuni machete, e una mazza ferrata. Per questo, un 55enne di Tione degli Abruzzi, è stato arrestato con
l’accusa di detenzione abusiva di un’arma clandestina. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Preturo dove, subito dopo l’arresto, era stato accompagnato
in attesa delle decisioni del giudice.

polizia 113

L’AQUILA: BARISTI MINACCIATI DI MORTE DA BABY GANG

– “Siamo stati circondati da un gruppo di circa 10 ragazzi, ci hanno insultati e minacciati anche di morte. Uno ha urlato ‘Vi do fuoco’”.
Un continuo stato di agitazione ed ansia per due gestori di un locale in via Marrelli, in pieno centro all’Aquila, nel mirino della baby gang che da
mesi tiene in scacco la zona.L’ultimo episodio,risale alla notte tra sabato e domenica, poco prima delle 2, quando le due vittime, chiusa l’attività, si
sono imbattute nel branco, composto da una decina di giovanissimi, che ha cercato lo scontro tra minacce e spintoni. Allertate le forze dell’ordine, sul
posto sono arrivate due volanti che hanno messo in fuga il gruppo. In Questura è stata poi formalizzata la denuncia a carico del presunto “capo” della
gang, un italiano già noto alle forze dell’ordine.

 VASTO: MARESCIALLO A GIUDIZIO

- Violenza sessuale nei confronti di un sottoposto, con l’aggravante di aver approfittato di circostanze di tempo e di luogo tali da ostacolare la
pubblica e privata difesa. È questo il capo di imputazione dal quale dovrà difendersi in tribunale collegiale a Vasto nel prossimo mese di novembre un
maresciallo dei carabinieri, ex comandante di una stazione del Vastese. Il rinvio a giudizio è arrivato a conclusione delle indagini che hanno preso le
mosse dal racconto di un giovane carabiniere, che ha prestato servizio in quella unità operativa di un centro dell’interno, che ha riferito i particolari
di quanto è stato costretto a subire dal comandante della Compagnia di Vasto, dal quale dipende la stazione in cui i fatti sono avvenuti. Prove che hanno
portato il pm titolare dell’inchiesta a formulare le pesanti contestazioni per le quali il sottufficiale dovrà comparire prossimamente in aula. Per
evitare che il maresciallo potesse in qualche modo interferire sulle investigazioni avviate, è stato deciso il suo trasferimento ad altra sede,
fuori Abruzzo, dove attualmente presta servizio senza ricoprire alcun incarico di comando. Stessa decisione è stata adottata nei confronti del giovane
carabiniere, anche lui destinato ad altra stazione per tutelarne l'immagine.